24/11 Proiezione film “Processo per stupro”
Venerdì 24 novembre ore 20.45
Per la rassegna NO alla Violenza organizzata in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
Processo per Stupro
Proiezione del film del 1979 realizzato da sei giovani donne filmaker. Dalla famosa arringa dell’avvocata Tina Lagostena Bassi prenderà spunto il dibattito alla presenza delle professioniste che collaborano con lo Spazio Donne. A cura di Spazio Donne.
Processo per stupro è un film del 1979 realizzato da sei giovani programmiste, filmaker e registe: Loredana Rotondo, Rony Daopulo, Paola De Martis, Annabella Miscuglio, Maria Grazia Belmonti, Anna Carini. Fu il primo documentario su un processo per stupro mandato in onda dalla RAI. Ebbe una vastissima eco nell’opinione pubblica relativamente al dibattito sulla legge contro la violenza sessuale.
L’idea di documentare un processo per stupro nacque in seguito ad un Convegno Internazionale sulla «Violenza contro le donne», organizzato dal movimento femminista nell’aprile del 1978 nella Casa delle donne in via del Governo vecchio, a Roma. In quel convegno emerse che ovunque nel mondo, quando aveva luogo un processo per stupro, la vittima si trasformava in imputata. Loredana Rotondo, programmista alla RAI, propose a Massimo Fichera, allora direttore di Raidue, di filmare un processo per stupro in Italia. Fichera accettò.
Il documentario Processo per stupro fu mandato in onda per la prima volta il 26 aprile 1979 e fu seguito da circa tre milioni di telespettatori; a seguito di richieste di replica, fu ritrasmesso in prima serata nell’ottobre dello stesso anno e fu seguito da nove milioni di telespettatori. Fu quindi insignito del Prix Italia e presentato a svariati festival del cinema, fra cui il Festival di Berlino, la settimana del cinema europeo a Nuova Delhi, ottiene una nomination nella terna finale dell’International Emmy Award
In un’intervista del 2007, l’avvocata Tina Lagostena Bassi, che nel processo era difenditrice di parte civile, sottolineò quanto la trasmissione in tv del documentario fosse stata sconvolgente per gli spettatori perché si rendeva visibile come gli avvocati che difendevano gli accusati di stupro potevano essere altrettanto violenti nei confronti delle donne: inquisendo sui dettagli della violenza e sulla vita privata della parte lesa, puntavano a screditarne la credibilità e finivano per trasformarla in imputata.
La rassegna NO alla Violenza organizzata da Cascina Roccafranca continua con un ultimo appuntamento il 30 novembre. Tutti i dettagli qui: https://www.cascinaroccafranca.it/16-30-11-no-alla-violenza-con-spazio-donne/
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