1/8 si sbagliava da professionisti
PER CASCINA SOTTO LE STELLE
Giovedì 1 Agosto ore 21
Si sbagliava da professionisti
Monologo teatrale con musica pensato come omaggio a Gianni Mura, uno dei più grandi giornalisti sportivi di sempre. Scritto ed interpretato da Marco Arturi.
Ingresso gratuito
Marco Arturi racconta Gianni Mura, un momento “teatrale” denso di emozioni e ricordi legati allo Sport raccontato da un grande giornalista.
Si sbagliava da professionisti, andato in scena per la prima volta al Teatro Basilica di piazza San Giovanni a Roma nel maggio del 2021, è un monologo con musica pensato come omaggio a quello che è stato sicuramente uno dei più grandi giornalisti sportivi – e non solo – di sempre. Non è uno spettacolo su Gianni Mura, ma uno spettacolo per Gianni Mura; per questo chi lo ha scritto ha ritenuto di riservare il centro della scena principalmente alle sue storie, nella certezza che anche lo stesso Mura avrebbe preferito così. Perché è attraverso quelle storie dense di epica e di etica, di trionfi e di cadute – insomma, di vita vissuta – che si può avere una visione di insieme dell’irripetibile mondo che Gianni è stato in grado di disegnare con le sue parole.
Una di queste, certamente la parola chiave di tutta la sua produzione, è umanità, un concetto irrinunciabile per il giornalista milanese, che ha saputo declinarlo in tutti i modi possibili grazie a a quella sensibilità che gli consentiva di riconoscere l’uomo destinato alla sconfitta nel momento stesso del suo trionfo, di distinguere un hombre vertical da un opportunista, di apprezzare la coerenza di quelli capaci di rimanere sé stessi e di sbagliare da professionisti.
Al centro della scena: Mariolino Corso, Paolo Pulici, Gigi Riva, Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Fabrizio De André, La Francia, gli chansonniers e le strade del Tour, La Milano che non c’è più, Le tavole imbandite, Il vino come pretesto per stare insieme, Marco Pantani e naturalmente Gianni Mura (1945 –2020), sempre e per sempre.
Marco Arturi, classe 1970, vive tra Roma e Torino. Nomade per destino e per vocazione, in vita sua non ha fatto che spostarsi e raccontare storie. Lo ha fatto da divulgatore, sindacalista, giornalista, presunto (molto presunto) esperto di vini, attivista di movimento. Ha scritto per varie testate su carta (Repubblica, Carta, Il Manifesto) e sul web.
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